Lontana dal mondo e dal tempo, staccata. Immobile e imperitura, Venezia bisogna rispettarla fin dove è possibile. Noli me tangere dice. Bruno Barilli
Che idea chiamare una bicicletta “Venezia”! Una città di ponti, ponticelli, canali e scalini, dove con la bicicletta non è certo facile muoversi (se non fosse che adesso, mentre scriviamo, proprio non si può). Ma Venezia è una città del cuore, una città dove i mestieri artigiani si tramandano da secoli, vicina geograficamente al nostro cantiere di carpentieri e maestri d’ascia. Questo nome, Venezia, non solo ci sta tutto intero ma significa tanto.
Venezia, la bicicletta da donna del marchio CarrerBikes, deve quindi il suo nome alla città di arte e di mestieri più famosa a livello globale. Qui l’arte di lavorare il legno è leggenda, basti pensare ai mitici squeri, unici cantieri al mondo dove vengono costruite le gondole simbolo della città (qui abbiamo raccontato dello storico squero Tramontin, eredità ora raccolta dalle figlie). Venezia, già piegata nel novembre del 2019 da un “Acqua Granda” di proporzioni considerevoli, è una delle città che ha più sofferto durante il primo e il secondo lockdown del 2020. Gli artigiani, le botteghe, si sono ingegnati per continuare a lavorare.
A Venezia ci siamo stati in diverse occasioni. Alcuni sono stati eventi prestigiosi in cui abbiamo esposto le biciclette ( leggi qui l’evento”Design.Ve” tra maggio e giugno del 2016) e molte volte sono stati viaggi a cercare la giusta ispirazione tra le calli, le Biennali e quella miriade di mostre d’arte per cui Venezia è giustamente nota.
L’ultima nata tra i modelli CarrerBikes nel cantiere nautico dei Perin nel 2017 si chiama dunque Venezia, ed ora più che mai riteniamo perfetto il nome dell’unica versione da donna di tutta la collezione.
Abbiamo seguito le vicende veneziane degli ultimi mesi e apprezzato l’idea di mantenere viva “la secolare tradizione veneziana della produzione artigianale e del commercio di raffinati beni artistici, di consumo e di servizi di alta qualità” che si è sviluppata con la creazione della Bottega Cini, spazio commerciale caratterizzato da una forte connotazione culturale ed etica che intende creare un dialogo tra cultura e aziende veneziane e non solo.
La nostra Venezia ha il telaio artigianale in olmo ed è interamente fatta in Italia. Per questo oltre che produttori di biciclette, che assicurano grande performance in termini di resistenza, comfort, durata, ci sentiamo veramente artigiani e produttori di bellezza.